Attenzione questo post potrebbe urtare le vostre credenze!
Avere la pancia è NORMALE!
Tirarla dentro no!
La pancia è qualcosa che appartiene all’essere umano come i brufoli, i peli e il raffreddore.
E’ raro che gli esseri umani abbiano una pancia piatta naturale, se non sono denutriti o malati.
Qualche giorno fa una mia giovane paziente, con cui sto lavorando da un po’ su un dolore pelvico cronico, è entrata nello studio con un paio di pantaloni che facevano vedere le sue forme morbide, sbuffando e dicendo: “Non ne posso più, io ho tirato fuori la pancia e anche se sono grassa non mi importa”.
Era ora!
Tenere la pancia rilasciata e tranquilla è uno dei punti più difficili da accettare per la maggior parte di noi.
E’ la cosa con cui lotto di più con i miei pazienti/clienti/studenti.
L’addome rilasciato ha a che fare con il concetto di KI (energia) delle arti marziali.
Cosa vuol dire “tenere la pancia morbida” e far fluire il KI?
Forse noi occidentali con il nostro modo razionale e intellettuale di comprendere, non capiremo mai.
Con precisione non lo sappiamo (e non date troppo credito a chi sostiene di saperlo), una cosa però comune tra gli insegnanti Feldenkrais e di poche altre scuole di pensiero, è che andare in giro con la pancia risucchiata in dentro fa male.
Ma nessuno ne parla.
Fa male alla schiena, fa male all’intestino, fa male al pavimento pelvico, fa male al respiro.
Fa male alla vita in generale.
E a questo punto, una marea di fisioterapisti, fisiatri, ortopedici, insegnanti pilates, yoga, osteopati, etc, etc, si sta indignando…
Ma come?
La core stability?
La power house del pilates?
Ma il traverso dell’addome non è il muscolo più importante del corpo?
E la prova costume, la tartaruga, il six packs?
Davvero?
Bene, ti dò una notizia! La cosa più importante nella tua vita è respirare.
E respirare fa muovere la pancia in fuori!
Il muscolo responsabile della respirazione è il diaframma.
Guarda come funziona il diaframma in questo video
Il diaframma si abbassa, dalla metà del torace scende verso il pube, grazie a un gioco di pressioni l’aria è prelevata dall’ambiente esterno dentro i polmoni.
Nella sua discesa verso il basso, il diaframma comprime delicatamente i visceri dell’addome, che non possono far altro che espandersi in fuori, in tutte le direzioni espandendo la pancia.
Quindi, se va tutto bene, ad ogni respiro, la pancia dovrebbe espandersi (almeno) un po’.
Ma questo avviene solo se glielo permettiamo.
Cioè se la nostra pancia è libera da tensioni muscolari, emotive, psicologiche, allora la pancia si espande e poi ritorna al suo stato naturale.
Se la persona è rilassata e fa un grande e pieno respiro addominale, può sembrare una pancia di 7 mesi!!!
Questa è la nostra fisiologia umana così come è scritta nei libri, non sto inventando nulla, ma allora cosa ci impedisce di assecondarla?
Perché fa male tirare in dentro la pancia
Diaframma e addominali sono muscoli antagonisti, cioè quando lavora uno, si riposa l’altro e viceversa.
Qualsiasi discorso, teoria, pratica su uno dei due, deve prendere in considerazione anche l’altro, è come se fossero una coppia sposata che dorme in camere separate.
1. Tutti i muscoli lavorano accorciandosi e rilasciandosi, diaframma e addominali non fanno eccezione.
La fisiologia umana non prevede contrarre, contrarre, contrarre.
I muscoli hanno fisiologicamente bisogno di un periodo di riposo prima di iniziare una nuova contrazione.
Tenere gli addominali sempre attivati per comprimere la pancia, non solo impedirà al diaframma di fare il suo lavoro, ma farà male anche al funzionamento degli addominali stessi, che – costantemente accorciati – non sapranno più effettuare una contrazione efficiente.
2. Tenere in dentro i muscoli dell’addome (gli addominali appunto), che si faccia per vergogna del proprio corpo o per trattenere la rabbia, il pianto o il dolore, o per qualsiasi altro motivo, porta delle pressioni o un “contenimento” degli organi interni dell’addome. Questi organi però, che si trovano sospesi da legamenti e fasce (come se fossero avvolti da un’amaca), hanno un minimo di movimento fisiologico e naturale, anche se noi siamo abituati a considerarli fermi.
Classico l’esempio dell’intestino e di come chi, abituato a trattenere i propri stati emotivi, alla fine trattiene anche qualcos’altro (sì sto parlando della cacca) perché non riesce materialmente a rilasciare i muscoli quando va al bagno.
3. Trattenere in dentro l’addome, impedisce alla pancia di espandersi nella respirazione diaframmatica, quella di quando siamo calmi e tranquilli.
La respirazione diventa “alta”, toracica, superficiale (non potendo espandere lo spazio sotto, i polmoni si espandono a livello di costole e/o clavicole).
Avremo allora una respirazione apicale, uno schema tipico delle sindromi ansiose.
Va qui per un esercizio per l’ansia.
L’ansia crea questo tipo di respirazione e questo tipo di respirazione crea l’ansia in un circolo vizioso subdolo e insidioso.
Ma non solo, un diaframma poco libero di muoversi peggiorerà il cuore e il riflusso esofageo (tanto per dirne un paio).
Se soffri di ansia, potresti migliorare i tuoi sintomi anche solo liberando il diaframma e accorciare il tuo investimento di soldi/tempo/energia con lo psicologo.
4. Tenere in dentro la pancia blocca i tuoi movimenti, camminare o fare il tuo sport preferito può diventare più faticoso.
Su questo punto mi dovrai accordare un po’ di fiducia perché è quasi impossibile accorgersene da soli (a meno che tu non faccia le lezioni di gruppo di Feldenkrais).
I muscoli della pancia sono un po’ una stazione di passaggio tra parte alta e bassa del corpo, tenerli contratti inutilmente impedisce la normale trasmissione delle forza e delle spinte dai piedi verso l’alto o viceversa.
Se ti alleni con la pancia contratta, dovrai semplicemente mettere più forza nelle tue gambe e nelle tue braccia, per superare la resistenza opposta dagli addominali al movimento del bacino e del torace.
Se lo fai, probabilmente hai un bel fisico, sei molto tonico e molto resistente (per forza, lavori il doppio e non lo sai), forse hai dei problemi alle articolazioni periferiche come il polso o il ginocchio.
Potresti essere più efficiente e trarre più piacere dai tuoi allenamenti e gare se tu imparassi a muoverti con la pancia rilassata.
Per più informazioni sul concetto di gareggiare rilassati, puoi leggere il mio commento al record di Filippo Tortu.
Il segreto è nell’ossigeno
Tenere la pancia rilasciata, non spinta in fuori, ma semplicemente rilasciata ci fa stare meglio, ci fa sentire bene, fa bene alla nostra salute fisica e mentale, perché respirando meglio, abbiamo più ossigeno in corpo, l’eliminazione delle tossine sarà più efficiente e il nostri muscoli avranno una contrazione più efficiente.
Anche chi ha problemi di pavimento pelvico deve rilassare la pancia?
Chi soffre di questo problema (moltissime donne dopo i 35 anni) normalmente si vede assegnata una serie di esercizi di rinforzo e di esercizi ipopressivi, detto in modo un po’ sbrigativo, si allenano a risucchiare la pancia.
Parlando in generale (perché ricordiamoci che ogni situazione è diversa) rinforzare il pavimento pelvico non significa andare in giro con la pancia risucchiata in dentro tutto il giorno, ma fare gli esercizi di rinforzo dei vari muscoli per creare un aumento di tono e di trofismo di base in grado di evitare perdite involontarie di pipì nelle attività della vita quotidiana e che metta in grado di “risucchiare” la pancia se si sente arrivare un colpo di tosse.
Quindi va bene fare esercizi di rinforzo, ma non fraintendete le istruzioni, non dovete tenere l’addome sempre risucchiato in dentro.
Devo tenere la pancia morbida anche quando sollevo mio figlio/nipote? Parcheggio il motorino? Sposto il vaso di limoni?
Anche questa ottima domanda.
Contrarre gli addominali e andare in apnea quando si fa uno sforzo è istintivo, in generale serve a stabilizzare la colonna e ad evitare fuoriuscite di tessuti molli, come ernie inguinali o discali.
Senza fare troppa filosofia, ecco un consiglio pratico più semplice:
è sicuramente consigliabile stabilizzare la colonna prima di uno sforzo, specialmente se si tratta di uno sforzo importante, però se possibile, invece di andare in apnea provate ad espirare.
Poi, spostato il vaso di limoni o parcheggiato il motorino, ricordate di rilasciare la pancia e tornare alla normalità!
Insomma, bisognerebbe liberare le pance.
Ma cambiare questa cultura è difficilissimo perché ha a che fare con il concetto di lasciare invece che trattenere.
E’ uno degli ostacoli maggiori che incontro nel mio lavoro. Quando arrivo a toccare l’argomento pancia…. grande resistenza!
Viviamo troppe imposizioni culturali sul corpo, troppa estetica, tanta insicurezza.
La pancia è davvero uno degli ultimi tabù rimasti. Accomuna tutti, ricchi, poveri, belli e brutti. Conservatori e rivoluzionari. La pancia non piace a nessuno.
Bisognerebbe cambiare il modo di pensare e fare tutti pace con il corpo, nostro e degli altri.
Per uno sguardo su come lavoro e cosa intendo con fisioterapia integrata, clicca su questo link:
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