Cicatrici, come trattarle

Cosa sono davvero le cicatrici? 

Un rammendo su un vestito!
E come tutti i rammendi può  riuscire bene, così così o male.  
Se il rammendo non è perfetto, può tirare il tessuto in vari punti e in vari modi, il risultato è che il vestito non ti cade più bene come prima.  
Ma non solo, un rammendo ben riuscito sul “dritto” del vestito, può presentarsi come un ammasso di fili disordinati... se lo guardi a “rovescio”.
E' questa forse la cosa più insidiosa delle cicatrici, l'esterno può sembrare in ordine, ma sotto non lo è!

rammendo su tessuto

Un rammendo complesso che ricrea il tessuto al posto del buco e si aggancia tutto intorno. Anche se crea un po' di tensione ai margini, dà l'impressione di qualcosa di equilibrato e in armonia con il resto

rammendo grossolano

Un rammendo grossolano,  su un tessuto difficile, le fibre bianche dell'imbottitura (immagina che il bianco sia il connettivo umano) intrappolate nella cucitura che "tira" in maniera disordinata e brutale in varie direzioni

E’ proprio questo che succede anche nel corpo umano, sotto la cicatrice, nei piani sottostanti di tessuto, le fibre che vanno a riparare i tessuti si possono disporre in maniera disordinata, creando una specie di ingorgo.

Perchè si forma questo ingorgo?
Per una serie di fattori, alcuni imponderabili, tra cui la nostra personale capacità di cicatrizzare e l'abilità del chirurgo e della tecnica con cui esegue la sutura. 

In questo ingorgo rimangono intrappolati piccole fibre nervose, piccoli vasi linfatici, sanguigni, recettori vari. 
La fascia, il tessuto connettivo che mette in comunicazione tutto il corpo, viene interrotta dal bisturi o dal trauma e, poiché è un continuum con tutto il resto, uno squilibrio della fascia si può riflettere in aree anche distanti dalla cicatrice.
La circolazione linfatica, arteriosa o venosa locale possono essere alterate.

Se nel tessuto cicatriziale rimangono intrappolati dei recettori, possono mandare continui segnali di “qualcosa che non va” al cervello e stimolare contrazioni permanenti di gruppi muscolari.
Incredibilmente,  una cicatrice può arrivare ad alterare la postura e l’equilibrio muscolo-scheletrico causando mal di schiena o cervicali, come le “cervicali”  dopo gli interventi di tiroide.


Ecco che, una cicatrice può causare dolore anche per anni, può essere rossa, dare prurito o alterazioni della sensibilità cutanea.

I recettori

I recettori del corpo sono tantissimi ma il loro scopo è sempre lo stesso, mandare informazioni al cervello che - esaminata la situazione - organizza una reazione appropriata. 

I recettori possono essere recettori di pressione, di stiramento, di temperatura, di dolore, etc.
Se qualche recettore rimane intrappolato nell'"ingorgo di fibre" creato da una cicatrice non ottimale, manda continuamente al cervello segnali di allerta.

In genere si pensa sempre e solo all'aspetto estetico della cicatrice e al laser per migliorarla oppure ad altri macchinari e terapie disponibili presso un medico estetico (mi raccomando, nel caso, rivolgetevi sempre a un medico competente e autorizzato per i trattamenti con i macchinari)

Ma anche la fisioterapia, da sempre, tratta le cicatrici, però da un punto di vista più funzionale. 

Lo scopo del trattamento fisioterapico è proprio quello di riportare un po’ di ordine nei tessuti sottostanti, cercando di scollare e riordinare le fibre e migliorare la sensibilità cutanea, prevenendo contrazioni muscolari croniche e conseguenti alterazioni posturali.
Lo facciamo attraverso manovre manuali, creme, vacuum terapia (che significa semplicemente sottovuoto, cioè la coppettazione) e tape, il bendaggio elastico.

La buona vecchia terapia manuale scolla i tessuti rompendo le aderenze con un tocco deciso ma non doloroso.

Coppette derivate dalla medicina tradizionale cinese, creano un effetto "aspirazione" o "succhiotto"

Il tape o bendaggio elastico applicato con modalità specifiche, crea una tensione delicata ma prolungata che cerca di creare spazio spazio sotto e aiuta il circolo

Si trattano sempre le cicatrici?

Non necessariamente. Dipende.
Ha senso trattarle se e quando risultano irritative. Si effettuano dei rapidi test indolore, strofinando la cicatrice con un batuffolo di cotone mentre si controlla il battito cardiaco e la forza. Se i test risultano positivi (non è detto che tutte le cicatrici siano perturbanti) si passa al trattamento.
Le cicatrici che “tirano”, prudono o fanno male, sono probabilmente buone candidate.
La grandezza della cicatrice non conta. Può essere piccola e irritante o grande e innocua.

Quando le cicatrici sono programmate, come per un intervento, è consigliabile preparsi in anticipo e trattarle in ogni caso da subito, per indirizzare al meglio il processo cicatriziale di riordino dei tessuti.
Si può cominciare addirittura dal giorno successivo (naturalmente non sulla ferita ma sulle zone limitrofe), con tape ad effetto drenante e delicatissimi tocchi per stimolare la sensibilità.  Il trattamento della cicatrice vera e propria comincerà dalla caduta dei punti e con l’ok del chirurgo.

Quando le cicatrici sono vecchie, vanno, come detto, testate per capire se possono causare dei problemi e poi si può cominciare il trattamento. 
E’ possibile ottenere dei miglioramenti anche a distanza di anni.

Cicatrici dei bambini: i bambini crescono più velocemente delle cicatrici, vale la pena quindi, far fare una valutazione il prima possibile.

Quali cicatrici trattare?

Un po’ tutte.


Cicatrici derivanti da interventi di chirurgia tradizionale, appendicite, parto cesareo, intervento al seno, protesi, etc. etc. Per le cicatrici a seguito di intervento oncologico, è necessario l’ok dell’oncologo.

Cicatrici derivanti da interventi di chirurgia mini-invasiva.
Un errore ritenere che siccome si chiama  mini-invasiva questo tipo di  chirurgia sia  esente da rischi e complicanze.
Anche per quanto riguarda le cicatrici, benché minime all’esterno, nei tessuti sottostanti il lascito può essere ben presente.

Le cicatrici dei bambini: il paradosso è che il bambino cresce più veloce della cicatrice. Facile capire cosa può succedere al "rammendo del vestito". Può essere tirato di qua o di là dalla crescita, causando disturbi posturali.

Cicatrici da traumi e cheloidi.


Ustioni: forse le più difficili, perché la perdita di tessuto può essere completa. Se sono estese è bene rivolgersi ad un centro specializzato anche per la parte di riabilitazione.

Errori da non fare (ma che nessuno mi ha detto, quando io ho dovuto gestire le mie cicatrici)

  • mangiare male, seguire una dieta povera o restrittiva. (interessa sapere i veri effetti del cibo sulla salute? Vai all'articolo correlato
  • alzare il livello di infiammazione con fumo, alcol, stress e vita logorante.
  • non toccare mai la cicatrice è sbagliato. Purtroppo a volte le cicatrici hanno un risvolto emotivo importante, è difficile integrale nella propria immagine corporea, specialmente se hanno rappresentato qualcosa di spiacevole (cioè quasi sempre) e quindi alcune persone non la toccano nemmeno quando sono sotto la doccia. Le cicatrici, però per stare bene, vanno toccate e massaggiate, anzi stropicciate!
  • dare continui stimoli irritativi: per esempio la collanina per nascondere la cicatrice della tiroide o il continuo strusciare dei vestiti

Cosa puoi fare tu per la tua cicatrice

  • chiedere informazioni al chirurgo PRIMA dell’intervento, sulla gestione della cicatrice e su eventuali norme comportamentali che dovrai seguire dopo per la gestione e la pulizia fino alla caduta dei punti. Gli specialisti in questo sono, naturalmente, i chirurghi plastici. Purtroppo, spesso, i chirurghi di altre specialità non danno molta attenzione a questo aspetto, potrebbero, quindi, darvi poche informazioni o dirvi semplicemente che bisogna solo aspettare del tempo (non è così)

  • consultare un fisioterapista specializzato per una consulenza senza attendere. Il trattamento della cicatrice  può cominciare anche dal terzo giorno dopo l'intervento. Ovviamente ci si limiterà ad una preparazione trattando le zone limitrofe. Il tape si può mettere anche sopra il cerotto. Alla caduta dei punti e guarigione completa della ferita, si potrà cominciare a trattare la cicatrice.

  • se non vuoi rivolgerti ad un fisioterapista, puoi comunque pensare anche tu alla tua cicatrice, il trattamento non avrà forse la stessa accuratezza e soprattutto non avrà la stessa costanza, ma  meglio di niente. 
Puoi massaggiare la tua cicatrice tutti giorni, con un tocco deciso, in direzione trasversale rispetto alla cicatrice, con una crema specifica oppure una grassa e untuosa.  La più costosa ed efficace è la contractubex, la più economica e meglio-di-niente ma comunque usata anche dai professionisti è la nivea.

Hai una cicatrice di tanto tempo fa?

Una cicatrice può essere irritativa anche dopo molto anni. Però se soffri di disturbi ricorrenti che non trovano mai soluzione con altri approcci,  per esempio se i dolori alla cervicale sono diventati cronici dopo un intervento di tiroide, se ci sono difficoltà digestive e lombalgia dopo un intervento addominale (anche in laparoscopia) vale la pena chiedere un consulto.

In conclusione

Le cicatrici piccole, grandi, vecchie, nuove, da chirurgia mini-invasiva o tradizionale, possono causare dei disturbi di vario tipo alla persona, dalle contratture muscolari (per eccessiva stimolazione dei recettori) al ristagno dei liquidi (per l’ammasso disordinato di fibre).

Si possono trattare sia con i trattamenti fisioterapici (aspetto estetico della cicatrice e scollamento delle fibre sottostanti), sia con macchinari presso un medico estetico (per l’aspetto estetico e per sfiammare) o con entrambi.

E’ possibile testare se la cicatrice è disturbante oppure no, con test semplici ed indolore e poi decidere per un eventuale trattamento.
Una cicatrice rossa, che prude, è dolente, iposensibile o ipersensibile è suscettibile almeno di una valutazione!

Le cicatrici che si sono formate in età pediatrica sono senz’altro da valutare.

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