Se hai letto l'articolo precedente sul mangiare male ed essere sani, ti sarai chiesto cosa devi fare se mangi già bene, non fumi, fai sport, ma ti senti esaurito/a lo stesso.
Se hai poca capacità di ripresa, sei spesso malato o malata, se ti senti sempre sfinito o svuotata di energia, la radice del problema potrebbe non essere nell'alimentazione ma nello stress cronico.
Stress cronico e sistema nervoso
Oggi ti parlo del sistema nervoso autonomo e del perché conta tanto nella nostra vita.
Fa tutto lui, automaticamente (da cui il nome), decidendo cosa fare in base ai segnali che provengono dall’ambiente esterno.
Il nostro sistema nervoso è il boss, sovraintende tutte le funzioni che ci servono per vivere.
Se l’ambiente esterno è calmo e tranquillo, ci farà digerire, dormire, evacuare ma anche corteggiare e riprodurre (sì, il sesso).
Quando, invece, l’ambiente esterno presenta un pericolo, ci sono 3 tipi di reazioni che mette in atto: attacco, fuga e immobilizzazione.
Per comodità il sistema nervoso viene diviso in centrale (il cervello), periferico (i nervi che vanno a muscoli e pelle) e autonomo (va agli organi).
Quello autonomo viene ulteriormente diviso in simpatico e parasimpatico.
Ma in realtà è un tutt'uno.
Però per semplificare, diciamo che il sistema parasimpatico (digestione, sonno, sesso, etc.) e il sistema simpatico (attacco, fuga, allerta, difesa, etc. etc.) sono alternativi e complementari. Per funzionare bene si devono alternare continuamente, e in effetti lo fanno durante la giornata.
Le strategie di sopravvivenza, fuga, attacco, immobilizzazione: perché queste cose ti riguardano!!!
Tutte queste modalità sono presenti nel mondo animale, sono presenti dentro di noi dalla notte dei tempi e funzionano molto bene, attivando in pochi secondi tutto il nostro organismo per far fronte alle difficoltà.
Ma questo meccanismo funziona con regole ben precise: ad un picco di stress deve seguire un momento di calma, per far ritornare il sistema al suo funzionamento di base e riprendere la vita normale.
Quando parlo di attacco, fuga e immobilizzazione le persone mi guardano stranite come per dirmi che non viviamo mica nelle caverne. Sì, lo so ma...
E' illusorio pensare che siccome viviamo in un mondo civilizzato, non siamo sotto l'influsso di questo potente meccanismo.
- Qualcuno ti è passato troppo vicino mentre stavi attraversando sulle strisce, tu ti sei arrabbiato/a e l’hai insultato? Eri nella modalità di attacco.
- Camminando di notte, hai percepito la presenza di qualcuno poco raccomandabile e hai accelerato il passo? Eri nella modalità di fuga.
- Hai visto delle orribili immagini violente alla tv e non sei riuscito/a a distogliere lo sguardo ma allo stesso tempo eri come anestetizzato? Eri nella modalità immobilizzazione (che ti ha preservato da emozioni troppo forti).
Che tu ne fossi consapevole o no, diverse sostanze chimiche sono state prodotte ed entrate in circolo in un tempo brevissimo, provocando dei cambiamenti e preparando il corpo e la mente all'azione di sopravvivenza, fuggire o combattere, o nei casi in cui tutto sembra perduto, immobilizzarsi e giocarsi l'ultima disperata carta.
Per la maggior parte di noi il momento per sbollire la rabbia o la paura e lasciar andare via lo stress, e con lui le sostanze chimiche che ha prodotto, non arriva mai, perché ci si tuffa immediatamente in qualcos’altro, un po’ perché la vita è sempre di corsa, un po’ perché ci è stato insegnato a fare così. (stringi i denti e vai, ti suona familiare?)
Lo stress cronico alla lunga, ha un prezzo!
Lo stress non è più un picco occasionale, come la natura ha previsto, ma diventa cronico, e dopo anni passati ad essere sempre al massimo, sempre di corsa, sempre in allerta, alla lunga si entra in una sorta di stato minimo di sopravvivenza (oppure i due stati si alternano) che porta con sè bassi livelli di ossigeno, basso metabolismo, debolezza del sistema immunitario, stanchezza cronica e si suppone sia correlato allo sviluppo di una lunga lista di malattie croniche, a carico di diversi apparati.
- depressione, insonnia, attacchi di panico, dipendenze, anoressia
- colite ulcerosa, morbo di Crohn, fibromialgia, dolore cronico, malattie cardiache, diabete
- difficoltà a creare relazioni di intimità, mostrare empatia, esprimere le emozioni, tendenza all'isolamento
- problemi di produttività, tendenza a procrastinare, problemi di attenzione
Ti sembra un'esagerazione?
Ma il sistema nervoso autonomo raggiunge con il nervo vago tutti gli organi nel corpo, per questo non c'è limite alla varietà dei sintomi con cui lo stress si può manifestare.
Il nostro sistema nervoso è il regista delle nostre vite e se lo forziamo a stare constantemente in allerta e in guardia, crea tantissimo “stress tossico” che si ripercuote sul nostro benessere fisico, mentale ed emotivo.
A ciò si aggiunge l’idea diffusa di:
- superare le avversità da soli,
- essere forti e
- andare avanti stringendo i denti nonostante tutto.
E' un’idea totalmente malsana, che crea ulteriore stress, che non ha nessun rapporto con la nostra evoluzione come specie, ma che si è fortemente diffusa nella nostra cultura.
Però non deve essere così per sempre.
Si può imparare a modulare
Ma bisogna creare solide fondamenta.
Questo significa conoscenza dei meccanismi che ci regolano e strumenti pratici che ci permettano di cambiare il modo in cui ci relazioniamo al nostro corpo, alle nostre abitudini e all’ambiente esterno.
La natura ha previsto la neuroplasticità, la capacità del sistema nervoso di modificarsi.
A qualsiasi età della vita è possibile modulare il nostro sistema nervoso, riportarlo alla sua fisiologia naturale e ridurre la produzione di stress tossico.
Dobbiamo tuffarci nella conoscenza della fisiologia dello stress e diventare bravi a coglierne il linguaggio.
Detto in maniera semplice: dobbiamo imparare ad ascoltarci!
Quante volte hai sentito questa banalissima frase? Miliardi! E' sulla bocca di tutti.
Una inutile perla di saggezza.
Tutti lo dicono eppure capire come riuscire a farlo non è banale.
Non solo, imparare ad ascoltarsi è solo il punto di partenza. non la conclusione.