Differenze tra fisiatra e fisioterapista

​Articolo aggiornato dopo il decreto Lorenzin

​A volte mi ​ è capitato che qualche amico mi dicesse "Caterina, mi ha visitato un fisiatra... mi ha detto di fare questo e questo... ma cos'è un fisiatra?"
Sorrido pensando a quanto ha studiato un mio amico, bravissimo fisiatra. Però in effetti, nemmeno io sapevo cosa fosse un fisiatra, prima di iniziare il corso di laurea in fisioterapia.

​La differenza la fa il percorso di studio (sempre!)

​Sono grata di aver frequentato l'università, perché anche se carente sotto molti punti di vista, mi ha dato quello che tutte le università dovrebbero dare, capacità di ragionamento e pluralità di punti di vista.

Ma anche mentalità scientifica, strumenti per informarsi e rinnovarsi,  e - come predicava spesso il mio maestro Zen - la capacità di darsi torto (che significa non essere troppo presentuosi e non presumere mai che abbiano sbagliato gli altri, comincia a pensare che se c'è qualcosa che non va, forse hai sbagliato tu e non il paziente)

Penso che sia importante per un professionista avere una pluralità di informazioni, aver studiato tanto, ma anche, e soprattutto, avere gli strumenti per distinguere le cose potenzialmente interessanti (ma magari non scientificamente provate) da quelle strampalate, assurde e potenzialmente pericolose per i pazienti​.


​Attenzione!

​Questo articolo può richiedere uno sforzo di attenzione, forse non è proprio leggero e brioso, ma le informazioni che contiene ​potrebbero chiarire alcuni dubbi.  ​Lo puoi leggere per paragrafi oppure dividerlo in più volte​.

Facciamo un po' di ordine nelle professioni

​Il Fisiatra

​​Un Fisiatra è un medico, che dopo la laurea si è specializzato in Fisiatria, cioè si occupa di riabilitazione, quindi di recupero delle funzioni umane, (camminare, tanto per dirne una...), insomma, ha studiato un sacco di anni, il suo compito è fare diagnosi, prescrivere farmaci e terapie fisiche e/o manuali ed esercizio terapeutico che saranno - in genere - eseguite da professionisti della riabilitazione.

(una recente sentenza ha sancito che il medico non possa fare terapie manuali - a meno che non abbia studiato per farlo, lo specialista in questo caso è il fisioterapista) 


il Fisiatra lavora anche in equipe interdisciplinari, dove con altri medici e professionisti sanitari (fisioterapisti, infermieri, psicologi, dietisti, logopedisti, etc.), partecipa alla gestione di pazienti che richiedono approcci multidisciplinari come i pazienti oncologici o cardiopatici.

​Il Fisioterapista

​(che​ è una delle mie qualifiche)

​Il Fisioterapista  è un professionista sanitario nell'area della riabilitazione in possesso di laurea triennale, (ma chi ha raggiunto il titolo anni fa, potrebbe avere un diploma universitario o il diploma di una scuola diretta a fini speciali), il titolo è equivalente a Terapista della Riabilitazione. Sono comunque titoli equipollenti e validi. 
Il Fisioterapista svolge attività di prevenzione, cura e riabilitazione delle disabilità motorie, psicomotorie e cognitive. ​Cioè?

In pratica il Fisioterapista lavora in quasi tutti i reparti di un ospedale, perché ha studiato per farlo.

 Quindi lavora, come tutti sanno in campo ortopedico e neurologico, ma lavora anche in ambito:

  • Pediatrico
  • Geriatrico
  • Oncologico
  • Cardiologico
  • Ginecologico
  • Maxillo-facciale (riabilitazione della mandibola)
  • Neonatale
  • Viscerale (pavimento pelvico e intestino)
  • Respiratorio
  • Riabilitazione della deglutizione e lingua
  • del sistema linfatico (con il linfodrenaggio)
  • Neurotraumatologico (traumi cranici)
  • Spinale (lesioni del midollo)
  • di prevenzione ed educazione sanitaria.

Come lo fa

Con le terapie manuali (usa le mani), fisiche, strumentali (usa le macchine e le energie fisiche) e massoterapiche (fa i massaggi).

Un fisioterapista si arrabbia moltissimo quando lo incontrate a una festa e gli dite: allora fai i massaggi??? Non fatelo, ​ci offendiamo da matti... abbiamo le nostre debolezze...

In ogni caso, le mani non sono la parte più importante con cui lavora un  Fisioterapista.  MA è  il  cervello. Infatti...

Il Fisioterapista è un professionista  autonomo

che si occupa di riabilitazione (cioè ri-acquisire funzioni perse o mai avute, cioè ti sei rotto una gamba ti aiuta a ri-camminare, se non sai più tossire perché hai avuto un'intervento toracico ti aiuterà a tossire e respirare):

Il fisioterapista ​ può fare diagnosi funzionale (diversa dalla diagnosi clinica che è di competenza medica).
Signific​ache il medico ti dirà che malattia hai, mentre il fisioterapista ti dirà dove non funzioni.

​Il fisioterapista può ​e deve decidere autonomamente il programma di trattamento per i suoi pazienti/clienti in totale autonomia, quindi non è il semplice esecutore delle indicazioni del medico.
Tuttavia è suo dovere (definito dalla legge) basarsi sulla diagnosi del medico.

Diciamo che in una situazione ideale dovresti recarti dal fisioterapista con un foglietto firmato da un medico che dica cosa hai.

Sì ma.... posso già sentire le tue obiezioni....
Ho detto situazione ideale... nella pratica sappiamo che non succede sempre così e il processo di diagnosi è difficile e confuso. E anche costoso.

Ultimamente, il legislatore ha anche previsto l'accesso autonomo del paziente al fisioterapista. Cioè per disturbi minori, ti puoi recare direttamente dal fisioterapista senza prescrizione medica.

Avrai ormai capito che Fisiatra e Fisioterapista si occupano un po' della stessa cosa: la riabilitazione. Sono entrambi due professionisti autonomi con competenze diverse.

Litigano???

A volte, ma quando sono capaci di lavorare insieme mettendo da parte i rispettivi orgogli professionali e stando ognuno nelle sue competenze,  fanno un ottimo servizio al paziente!

​Purtroppo l​e comunità dei medici ​e dei fisioterapisti si confrontano aspramente, perchè ancora permane la mentalità del "sono medico, devi fare come dico io", invece di collaborare secondo le reciproche competenze.

Lo ricordo: il medico non è competente per la terapia. Non la sa fare e spesso non la sa nemmeno scegliere.
Nella mia esperienza, i medici hanno un'idea vaga delle differenze tra: back school, Mezieres, Feldenkrais, Mackenzie. Raramente li hanno provati sulla loro pelle.

​Prescrivono per abitudine quello che magari ha funzionato una o due volte o hanno sentito dai confronti con i colleghi.

D'altrocanto, noi Fisioterapisti non dovremmo permetterci di fare diagnosi (invece spesso si fa), è compito esclusivo del medico.

​L'importanza della laurea e dell'esame abilitante.


Per lavorare sia medico che fisioterapista (e infermieri, ostetriche, logopedisti, terapisti occupazion​ali e della neuropsicomotricità infantile, etc.) devono passare un esame di stato abilitante.

Si tratta di un esame di fronte a una commissione di rappresentanti dell'università e del ministero della salute che non ti conoscono e decidono se sei in grado di fare questa professione oppure no.
I fisioterapisti lo fanno prima della laurea, i medici dopo (il temuto esame di stato). 

Perché si fa?

Ovviamente per tutelare i cittadini, assicurandosi che chi si occupa di salute, abbia le stesse competenze di base ritenute indispensabili (nozioni di igiene, per esempio, ma anche di bioetica)
​Si fa così più o meno in tutto il mondo. 

Ma questo garantisce che siamo tutti bravi?​

No, magari...
L'esame abilitante non garantisce la qualità del professionista (ahimè!) ma, pensa se non ci fosse nemmeno questo. Che confusione di chi fa cosa....e chi ha titolo per farlo?

Un fisioterapista può essere anche ​__________? (riempi lo spazio con quello che vuoi)

Nulla impedisce a un medico o a un ​fisioterapista di intraprendere un altro corso di studi, come osteopatia, shiatsu, medicina cinese o... Feldenkrais (l'altra mia qualifica).
Agli occhi dello Stato, è  comunque un professionista abilitato a​ trattare problemi di salute​ e tenuto al rispetto di un codice etico e deontologico. 

Attenzione: non è detto che il contrario sia automatico... cioè osteopati, agopuntori, shatsuka, naturopati, chiropratici, ayurvedici, etc. etc. non sono necessariamente laureati medici o fisioterapisti.

​All'estero?

All'estero, capofila l'Inghilterra, i fisioterapisti infilano aghi, fanno ecografie e prescrivono farmaci, (naturalmente bisogna studiare di più per farlo).

Il legislatore inglese ha voluto fare un dispetto ai medici? Per niente, i medici hanno già troppo da fare, ​è loro stato tolto del lavoro, ottimizzando risorse e si conta di risparmiare sulla spesa sanitaria.
Parlamento e società italiana, svegliatevi! Non si tratta solo di far crescere una professione e stare al passo con il resto del mondo ma anche di risparmiare soldi pubblici!!!


Cosa non mi piace di osteopati, chiropratici e shatsuka, naturopati, etc. etc.? 

Il loro percorso di studi. 

​Facendo la giusta premessa che conosco, stimo e a volte collaboro con i professionisti sopra-elencati, quasi tutti quelli che conosco hanno un doppio titolo, cioè sono anche medici o fisioterapisti​.


​1. Tutti questi corsi sono privati. Non c'è nessun tipo di selezione all'ingresso.
​Non c'è nessun tipo di controllo da parte del Ministero della Salute o dell'Università sui programm​i e contenuti, che sono quindi di totale libera scelta della scuola. Di solito vengono insegnate solo materie attinenti, senza nessun confronto con il resto del mondo. Alla fine del corso non c'è un esame con membri di commissione esterna, rappresentanti delle stato o delle organizzazioni di categoria. Ti promuovono gli stessi insegnanti che ti hanno fatto il corso e che, in ultima analisi, hai pagato. (quindi il conflitto di interessi è enorme)


2. Non ci sono tirocini ospedalieri, quindi ti puoi diplomare e aver ​lavorato con  5/6 pazienti che sono entrati con le loro gambe e non aver mai avuto un confronto e una chiacchierata con un medico.
(un fisioterapista fa circa 3000 ore di tirocinio ospedaliero e ambulatoriale cambiando i reparti)

3. Se sei esposto a una sola teoria/metodo, quasi certamente ti ritrovi a seguire pedissequamente quello che ti hanno insegnato (perchè non hai mai visto altro) ​e così capita, che per trattarti un'ernia lombare, venga trattato manualmente il fegato e consigliato di bere acqua e limone.
Ora, potrei anche essere d'accordo perchè sono di mentalità molto aperta, ma se in tre sedute non ci sono miglioramenti apprezzabili,  devi essere in grado di cambiare strategia e di avere altre frecce al tuo arco. (storia vera capitata a un mio cliente migliorato con semplicissimi esercizi per la schiena, rotolo in primis).

​Allo stesso modo non puoi trattare il fegato per 6 mesi (con conseguente esborso di soldi della paziente) se il problema è un'artrosi di spalla che andrà operata (altra storia vera capitata a chirurgo che mi ha invitato in sala operatoria).

Queste possono essere questioni su cui discutiamo tra professionisti, cosa è importante sapere per te?

​Aggiornamento decreto Lorenzin

​Potresti aver sentito dire che qualche mese fa c'è stato un decreto dell'ex-ministro Lorenzin che ha "riconosciuto" gli osteopati come professionisti sanitari. E' così?
​Gli osteopati sono attualmente professionisti riconosciuti dallo stato italiano?

NO!

L'intenzione del decreto era questa ma, giustamente, il decreto deve rispettare normative europee e altre che non ti sto qui a raccontare.

Il problema è soprattutto quello di aggiustare il percorso di studi, come ho scritto sopra, che dovrà essere una laurea.

Quindi, dovrà essere istituito un percorso di laurea (chissà quando, non è una cosa semplice) e dovrà essere stabilito un modo di far rientrare e mettere in regola gli attuali osteopati (mi auguro che questo modalità preveda per lo meno degli esami integrativi e delle ore di tirocinio).

Tutti gli osteopati hanno giustamente festeggiato il decreto, però ora nella comunità c'è tantissima incertezza, cosa ne sarà delle scuole attuali (non riconosciute) e cosa ne sarà degli osteopati attuali?

Per ora, rimane tutto come prima. Se non hanno il doppio titolo non sono riconosciuti come professionisti sanitari.

Ci vorranno anni perchè ci sia in Italia, il primo osteopata abilitato e riconosciuto in quanto tale.  
(sempre che l'attuale governo sia interessato ad andare avanti con la questione)


Personalmente mi auguro che si faccia presto chiarezza e si trovi un percorso che possa garantire al cittadino che tutti i professionisti della salute abbiano una base di saperi simili.
E poi via, ognuno a specializzarsi in quello che gli va e gli piace di più!


​Cosa è importante sapere per te?

​Nel panorama vastissimo di tutte le offerte per la salute, vuoi scegliere un professionista "alternativo", va bene ma...
​cerca  di informarti il più possibile, chiedi a​l professionista dove, come e con chi ha studiato, non lasciarti impressionare dai paroloni che usa (siamo tutti bravi a impressionare i nostri pazienti così) ma soprattutto, valuta i tuoi  progressi, se dopo un ​periodo ragionevole  non ce ne sono, è sensato rimettere le cose in  discussione e confrontarsi con il proprio medico di famiglia.

(so che i medici di famiglia non godono sempre della stima dei loro assistiti - a volte a ragione - ma sono degli alleati importanti, non li sottovalutare, cerca di stabilire un rapporto di scambio e fiducia, se non è possibile, cambia medico)


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