Spesso mi viene chiesto se il Feldenkrais è simile allo yoga.
La risposta è no.
Non sono per niente simili, per lo meno per quanto riguarda le scuole yoga tradizionali (ci sono talmente tante derivazioni moderne ormai)
Tantissime persone arrivano al Feldenkrais proprio dallo yoga e trovano le due cose simili, io credo che sia perché, in entrambi i casi, si passa molto tempo sul materassino.
Il Feldenkrais è più simile alle arti marziali.
Ora forse ti stanno venendo mente combattimenti velocissimi, persone fortissime e muscolosissime, azioni spettacolari, alta possibilità di infortuni, aggressività e violenza.
Oggi molte arti marziali sono state convertite in sport, proprio a cominciare dal Judo.
Il suo fondatore Jigoro Kano, però, era del tutto contrario all’idea del Judo alle Olimpiadi.
Negli anni ’30, anni in cui Moshe Feldenkrais era cintura nera a Parigi, le arti marziali erano molto lontane da tutto ciò.
Secondo Moti Nativ, insegnante israeliano che ha studiato tanto le origini del metodo, altro non era, all’inizio, che un modo di insegnare le basi del Judo ai principianti.

Moshe Feldenkrais nel dojo di Parigi che contribuì a fondare (il primo in Europa continentale) insieme a dei collaboratori di Jigoro Kano e Joliot-Curie. Nello sfondo si può notare Notre-Dame
Oltre le apparenze, le vere caratteristiche in comune tra metodo Feldenkrais e arti marziali
Capisco che, anche allo studente feldenkrais più navigato riesca difficile trovare delle somiglianze con le arti marziali.
La lentezza dei movimenti richiesti, il fatto che non si parli apertamente di cadute, calci o pugni, fuga o attacco, il fatto che molte lezioni sia sul materassino, fanno sì che sia difficile creare un collegamento, a meno che non ci sia una precedente esperienza nell’aikido o nel judo.

Momenti di studio nel judo. La stessa sequenza si trova in diverse lezioni Feldenkrais che hanno come tema funzionale il chiudersi e il proteggersi dalle cadute. La persona che sta rotolando è Moshe Feldenkrais
Da un punto di vista tecnico, i tratti fondamentali del Feldenkrais coincidono con alcune caratteristiche che si imparano nelle arti marziali:
Arti marziali moderne: il Krav Maga
Prima di andare a Parigi a studiare ingegneria, Moshe Feldenkrais giovanissimo aveva vissuto in Palestina, dove studiava da autodidatta il ju-jitsu.
Purtroppo erano frequenti le risse al coltello e per chi non lo portava, l'unica possibilità era difendersi a mani nude.


Le tecniche illustrate qui sopra (guarda la geometrica bellezza delle linee di forza) circolavano e venivano insegnate in maniera informale.
Nonostante ci siano delle resistenze dagli esponenti moderni di Krav Maga nel riconoscere una discendenza dal lavoro di Moshe Feldenkrais, foto di tecniche identiche appaiono nei manuali moderni di Krav Maga.
Queste informazioni vengono dal lavoro di ricerca di Moti Nativ, insegnante di arti marziali, di Feldenkrais e istruttore di Krav Maga di Tel Aviv che ho intervistato a questo link: https://caterinamarzoli.com/moti-nativ-fiducia-istinto-difesa-personale/
La storia personale di Moti è molto interessante.
Già maestro affermato ed esperto di varie arti marziali, è stato spinto verso il Feldenkrais dalla possibilità di continuare a praticare nonostante le numerose limitazioni dovute ai tanti infortuni rimediati sul tatami.
Conclusioni
Penso che praticare arti marziali sia una buona cosa dal punto di vista dell’educazione motoria, specialmente nei bambini e nei ragazzi.
Tuttavia, a causa del fatto che oggi si insegnano più come sport che come “vie” è assolutamente necessario selezionare l’insegnante, perché il rischio di infortuni può essere piuttosto alto e francamente, passata una certa età è sempre più faticoso riprendersi da infortuni anche banali.
Così, quando mi chiedono cos’è la cosa che somiglia più al Feldenkrais, io rispondo… il tai-chi!
Il copyright delle immagini storiche di Moshe Feldenkrais appartiene a: © International Feldenkrais® Federation Archive.