Sessione individuali e di gruppo: “Qualche volta nella vita arriva il momento di fare un bilancio.
Di solito si fa a causa un evento spiacevole, una perdita o la paura di una perdita.
Per me la scoperta del Feldenkrais ha coinciso con una di queste paure.
Quello con il Feldenkrais è stato un incontro casuale, io, profano ma un po’ diffidente e sospettoso, tramite passa parola sono andato per provare una “lezione” e lì ho trovato una “cosa” che sento che mi fa bene.
Questa “cosa”, il Feldenkrais, al momento non riuscirei a definirla altrimenti, perché per me è un’esperienza assolutamente nuova, anticonvenzionale, forse anche un po’ misteriosa, ma sicuramente fonte di benessere fisico ed ancor prima psicologico. Ogni movimento è minimo, viene eseguito con cura e con una certa sapienza.
L’essermi accostato a questa “cosa” ha prodotto subito in me il piacere della sorpresa e della scoperta, la scoperta di un benessere inatteso, sottile e penetrante, sia a livello osseo che muscolare.
Un benessere che si protrae nel tempo e che mi accompagna negli spazi della mia vita. Sono stato sempre un po’ preoccupato, anche di invecchiare velocemente, ma oggi, con i miei primi 63 anni, mi sento nuovamente in grande forma: sento di aver riavviato la macchina, sento la batteria nuovamente in ricarica, sento le energie tornare.
Questi piccoli, a volte microscopici, movimenti, accompagnati da una sana respirazione che finalmente si riscopre in modo semplice e naturale, questi piccoli movimenti a terra, guidati da Caterina, sono un po’ come i cavetti che utilizziamo per la macchina quando la batteria si è scarica e dobbiamo ripartire. Si rimette in moto il sistema, ci si sente in forma, nuovamente carichi e concentrati, pronti a ripartire, ma senza più (inutili) strappi al motore.
Insomma, se la vita deve essere un viaggio, facciamoci accompagnare da chi il motore lo conosce. Caterina è un po’ come un meccanico: con un cacciavite in mano fa miracoli e potresti ripartire, certamente non volare, ma viaggiare, gentilmente, …senza strappi al motore. Il testo di Battisti dice molto meglio di me cosa è il Feldenkrais.
Luigi
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